La prevenzione
Prevenzione fatta da giovani per i giovani
Il "mutuo aiuto" è più efficace dei programmi tradizionali
Programmi di prevenzione destinati ad adolescenti ad alto rischio condotti da loro coetanei consentirebbero una riduzione dell'uso di droghe del 15%. E' il risultato di uno studio della University of Southern California - Health Sciences (USC-HS 2007).
"Molti programmi di prevenzione disseminano informazione sugli effetti dannosi delle droghe e insegnano tecniche comportamentali di fronteggiamento senza però considerare quanto è forte l'influenza dei coetanei in questo frangente" ha dichiarato Thomas Valente, Ph.D., della cattedra di medicina preventiva della Keck School of Medicine della USC. "Una prevenzione a rete può essere molto efficace nell'ottenimento di cambiamenti comportamentali di lungo periodo negli adolescenti".
Lo studio ha comparato i risultati ottenuti con un programma tradizionale di prevenzione condotto da un adulto con una versione dello stesso programma condotta da adolescenti. E' stato verificato l'uso di tabacco, alcol, marijuana e cocaina.
Anche l'ambiente in cui i giovani sono quotidianamente inseriti influirebbe sulla riuscita dell'intervento: infatti gli adolescenti che hanno partecipato al programma innovativo mantenendo però relazioni strette con coetanei assuntori di droghe, non hanno ottenuto significativi benefici.
Proporre ai giovani stili di vita e gratificazioni sane
Dobbiamo proporre ai giovani stili di vita sani e modelli di gratificazione alternativi a droghe e alcol.
Ogni intervento di prevenzione deve essere pensato e realizzato nella logica della comunicazione strategica, disciplina che in altri campi si è mostrata efficace nel condizionare l'acquisizione di comportamenti positivi e, nel nostro caso, utili alla salute e al benessere delle persone.
Dobbiamo costruire e comunicare con efficacia ai giovani una offerta in grado di competere con l'offerta di morte degli spacciatori e di quanti costituiscono ancora "lobbies pro-droga" a cui è necessario contrapporre lobbies che promuovono stili di vita sani liberi da ogni tipo di droga e alcol.
L'utilità di una diagnosi precoce
Un esempio: il disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD)
Buona parte dei comportamenti anomali che sovente sono fraintesi da famiglia e scuola, dando luogo a conflitti considerati tradizionalmente caratteristica del cosiddetto "disagio giovanile", sono dovuti a disturbi comportamentali che hanno diverse origini ma che necessitano di una particolare attenzione e di intervento educativo precoce, di norma escludendo il ricorso a farmaci, in considerazione della giovane età degli interessati.
Si è osservato che questi disturbi comportamentali (di vario grado e di varia tipologia) possono essere correlati con un maggiore rischio di sviluppare attrattività per le droghe e di restarne dipendenti. Studi dimostrano infatti che questo problema costituisce uno dei principali fattori di rischio che predispongono il giovane a un comportamento novelty seeking, cioè orientato alla continua ricerca di esperienze forti, trasgressive, spesso al limite della legalità quali sono l’uso di droghe e l’abuso alcolico soprattutto se associato alla guida di moto-autoveicoli.
La qualità delle relazioni extra familiari
Scuola, coetanei, comunità
Anche la qualità delle relazioni dei giovani in ambienti esterni alla famiglia, come a scuola con i compagni e gli insegnanti o in contesti ricreativi e sociali possono costituire fattori di rischio. Le difficoltà che si possono presentare in questi ambienti sono determinanti nello sviluppo emotivo, cognitivo e sociale dell'adolescente.
Fattori di rischio fuori dalla famiglia sono ad esempio: comportamento inadeguato in classe, con aggressività e impulsività; cattivo rendimento scolastico; scarse abilità sociali; frequentazione di coetanei con problemi comportamentali, tra cui abuso di alcol e uso di droga; errata percezione della diffusione e dell'accettabilità di comportamenti di uso di droga a scuola, tra coetanei e in ambienti ricreativi e sociali.